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Manuale di Microscopia Clinica

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Giulio Bizzozero 49 occorrenze

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reagente) ed a rendere più trasparenti alcune sostanze fondamentali (p. es., quella del connettivo) ed il protoplasma, in modo che meglio spicchino

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la saliva si mescola con un liquido di conveniente concentrazione (per es., la soluzione sodica), e il preparato si riscalda verso i 35-40° C., buona

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scarsissime, e deformate dalla degenerazione mucosa (§ 77). Il loro numero aumenta in alcune forme patologiche, p. es. nei primi liquidi vomitati nel cholera.

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’esterno, p. es. il secreto delle glandole mucipare esofagee, boccali, ecc., il muco laringeo e nasale, la saliva e via dicendo. Si troveranno, quindi

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6.o Talvolta possono trovarvisi dei calcoli pervenutivi, p. es., dalla cistifellea, e riconoscibili specialmente alle reazioni chimiche. Talvolta

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pus se non quando i leucociti siano così abbondanti, che già ad occhio nudo il liquido abbia aspetto purulento: il che accade, ad es., quando un

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irregolari, appena riconoscibili alla reazione azzurra colla tintura di jodio, ad es. nei ragazzi che mangiano molti amilacei. La presenza di una certa

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medico per controllare la dieta del paziente; è tutt’altro che raro che pazienti, che devono vivere esclusivamente ad una data dieta (p. es

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I cristalli di fosfato triplo si possono trovare anche nelle feci normali. Sono, però, più copiosi in alcune malattie, per es., nella tifoide.

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quelle dell’epitelio polmonare anche in altre mucose, p. es., nella mucosa nasale che ha, come i bronchi, epitelio vibratile stratificato; e invece

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soltanto mescolato a quest’ultimo e provenire anzichè dai polmoni, da altre parti vicine, p. es. dalla bocca, dalla faringe, dalle cavità nasali. Può esser

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esempio, quando la caverna è piccola, ovvero quando i sintomi di essa sono coperti da quelli di altra malattia, per es., da una concomitante pneumonite

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bronchiale; altri, invece, (ad es. Zenker) non accettano questa opinione. Io debbo annoverarmi fra questi, poichè in quattro epoche diverse, ad anni di

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confusi con quelli di melanina o di pigmento sanguigno, ove non soccorressero alcuni loro caratteri, p. es. la loro forma (che spesso sono particelle

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, che offre le reazioni della sostanza amiloide; colorata, ad es., colla tintura di jodio, e poi trattata con acido solforico (questi due trattamenti si

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liquido si modificano; p. es. nelle infiammazioni (e specialmente quanto la prostatite non è che una complicazione di un’uretrite) ad esso si mescolano

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(per es., nell’acqua continuamente o frequentemente rinnovata) per ritardarne la decomposizione.

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soltanto la verde; le altre possono essere prodotte da altre sostanze, per es. dall’indicano.

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L’aggiunta d’acido nitrico produce un’intorbidamento bianco gialliccio quando l’orina contenga sostanze resinose (per uso interno, per es. di

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In un certo numero di casi questo metodo coll’orina a concentrazione naturale non dà risultati di piena sicurezza. Ciò succede, p. es. quando l’orina

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contrario di quanto da molti si ammette, stabilire colla sola constatazione microscopica della presenza nell’orina di queste forme epiteliche, se, per es

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partenza, sia per le lacerazioni che praticano nella mucosa, p. es., quando passano nel ristretto lume degli ureteri, 2.o Per malattie dei reni, e, tra

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è alcalina può essere rosso chiaro (BEALE). - Invece parlano per una derivazione dalle vie orinarie: la presenza di elementi (p. es. epitelî) che

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o trattandoli con acido acetico. Quando, prima di venire eliminati, soggiornarono a lungo nell’organismo (per es. nella cavità di un ascesso, in un

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commisti ad elementi dimostranti un’affezione di questi, per es., a cilindri orinosi, o sono imprigionati nella sostanza di questi ultimi. I leucociti all

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persuadersene basterà confrontare i risultati che si ottengono per tal via con quelli che vengono forniti da istrumenti esatti, per es. dal citometro

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delle complicazioni del processo morboso, il sedimento può modificarsi ne’ suoi caratteri, sicchè, p. es., un elemento che ne fa parte di solito in

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vescicale. Occorrono altri criteri, ed, anche questi, soltanto di probabilità; ad es. la quantità relativamente grande del pus eliminato; la reazione

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in alcuni casi, p. es. quando è ammalato un solo rene, di cui si ottura l’uretere. Talora in principio è semplicemente albuminosa, con scarsi elementi

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es. che il sangue segni 110 al citometro e 140 al cromometro, siccome noi sappiamo che un sangue che segna 110 al citometro contiene una quantità di

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numero dei globuli bianchi che si trovano nel campo del microscopio quando si adoperi una data combinazione di oculari e di obbiettivi. Ad es., essi

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accompagnano malattie assai differenti fra loro ad es. la clorosi e l’anchilostomoanemia.

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splenica. Per accertare la loro provenienza dal midollo è necessario qualche altro criterio; quale sarebbe forse, ad es., la presenza contemporanea

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micrometri. Il più usato è rappresentato da una lastrina di vetro, su cui, col diamante, è segnata una data misura, p. es. un centimetro, divisa in un

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valore che uno positivo. Negli esami degli essudati, invece, il trovare o no microfiti ha maggiore importanza diagnostica. Così, ad es., EHRLICH negli

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- Per alcune ricerche (p. es. sulle macchie di sangue, sui parassiti vegetali) è assai utile avere anche un obbiettivo ad immersione.

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controllare questa posizione prima d’ogni determinazione; ciò si ottiene facilmente curando a che p. es. la linea D di FRAUENHOFER corrisponda a 0,589 della

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sostanze. Se p. es. la soluzione sospetta si trova sul tavolino del microscopio, la soluzione di picrocarminato si esamini col raggio luminoso riflesso dallo

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dimensioni si allontanano grandemente in più o in meno dalla media; sicchè p. es. dal trovare nel preparato microscopico uno o pochi globuli piccoli non

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globuli di due animali che li abbiano press’ a poco dello stesso diametro (p. es. dell’uomo e del cane), ma si potranno il più delle volte distinguere i

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criteri diagnostici; può p. es. rimanere sprovvisto d’urea, mentre, al contrario, si possono riscontrare delle cisti ovariche che ne contengono. Sicchè

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diagnosi della sede della suppurazione. Il trovare, p. es., cellule dei reni, o cellule epiteliche delle vie urinarie può farci diagnosticare se nei

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Per riconoscere i pezzetti di osso sarà bene esaminarli in un liquido Fig. VII. fortemente rifrangente, p. es. nella glicerina, che li rende più

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di questi casi il microscopio può rischiarare od accertare la diagnosi. Così, ad es., al dott. VISCONTI nel 1875 vennero dati da esaminare due

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può riconoscere solo trattandola con reattivi potenti, per es. coll’acido solforico, anche a caldo; essa allora appare costituita da elementi lamellari

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rimedierà scaldando leggermente l’oculare, p. es. col tenerlo per qualche minuto in tasca.

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può far uscire non di rado coagula. Nel contenuto di alcune particolari forme di pustole, per es., vacciniche, si descrissero alcune forme di vegetali

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(§ 104), ed essere così, se non si fa un accurato esame microscopico, confuse con altri prodotti per es. con pseudomembrane crupose. Così, ad es. GOTTSTEIN

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alterazioni; per es., a deformazioni della vescicola, a pimmentazione della testa, a calcificazione. - La constatazione del cisticerco si fa ad un

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